Ciceri e tria

Un primo piatto della tradizione pugliese; per l'esattezza salentino. Un piatto particolare, per la cottura della pasta che viene in parte fritta; questo il motivo per cui viene identificata con il termine tria, che nel Salento significa fritta, appunto. Un piatto povero, ma sostanzioso, dove l'ingrediente principe sono i ceci. Era conosciuto anche come "massa di S. Giuseppe" perché in tempi passati veniva servito ai poveri, il giorno di S. Giuseppe. In certi paesi del Salento questa usanza si è mantenuta a tutt'oggi.

Ingredienti per 4 persone:

Semola rimacinata di grano duro 200 g
Farina 0 100 g

Acqua tiepida 150 g circa

Ceci secchi 200 g

Alloro una foglia

Cipolla una piccola

Rosmarino un rametto

Peperoncino se piace q.b

Olio extravergine d'oliva 4 cucchiai

Olio di semi di arachide per friggere q.b

Sale q.b

Per il brodo vegetale:

Carota 

Sedano un gambo

Cipolla una piccola

Patata una media

Sale q.b

Procedimento:

Mettete a bagno i ceci per 24 ore, cambiando l'acqua dopo 12 ore circa. Preparate il brodo vegetale partendo da acqua fredda; salate leggermente. In una casseruola stufate la cipolla con 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva, aggiungendo qualche cucchiaio di brodo.Unite i ceci, l'alloro, il peperoncino, il rosmarino legato con uno spago da cucina. Preparate la pasta. mettete nell'impastatrice la farina lavorate e gradatamente aggiungete l'acqua. Deve venire un impasto liscio e compatto. Fate riposare coperto per 30 minuti.Ora potete lavorare con il mattarello o con la sfogliatrice (ho fatto con quest'ultima). Passate nella sfogliatrice la sfoglia che dovrà diventare sottile circa 3 mm. Tagliate delle strisce come fossero delle tagliatelle. Tagliate queste a circa 8 cm. Avvitatele su se stesse e ponetele in un vassoio infarinato di semola. Friggetene un terzo in olio di semi di arachide. Olio alto (mi raccomando). Lessate quella rimasta nel brodo vegetale e unitela ai ceci. Servite con la tria fritta.